Nessuna paura stasera:
gli amici mescolano vino e salame
rievocando gozzoviglie d’un tempo
rese più belle dall’alticcia memoria notturna.
Ti guardi attorno e non sai
se ridere o piangere degli anni evaporati.
Butti gli occhi di là dai vetri
come se gli anni giacessero fuori
invitanti e da vivere.
I bicchieri annegano le angosce
le dita accarezzano briciole di pane
sulla tavola che è un letto di dure memorie.
Malinconie invecchiate
colorano le bocche ridanciane e unte
fino alla fine delle ore della notte.
Poi ognuno tornerà a casa
a proseguire da solo il gioco rimuginante
del “che tempi”, “che tempi”,
inventando un passato dorato
biasimando un presente che non doveva essere
così com’è forse.
Arriverà l’alba del lavoro e del sonno rubato
e sballottati tra il quasi tutto e il quasi nulla
la mediocrità apparirà un porto sicuro
dove affogare le smorte ambizioni d’un tempo.
Ma
quel bicchiere di vino e quel salame
torneranno a solleticare intelletti e memorie
e daranno vita a pensieri e sdruccioli versi
finché il tempo starà al gioco.
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