giovedì 28 ottobre 2010
Con l'anima sporca di terra
Chissà da quali siderali distanze
sei cascata,
ignara d’ogni cosa
tra le pieghe di due corpi così umani.
Attraversare l’universo è un’impresa,
una sfida folle,
per ottenere qualcosa che non si sa cosa sia,
che non ha direzione, pensiero, emozione certa,
e solo poche pagine da scrivere.
Ma vivere è meglio che galleggiare
fra le onde di una sterile eternità;
percorrere una strada tra i boschi è più bello
del vegetare in una perfezione fatta di sbadigli divini.
Forse temeraria e incosciente,
curiosa di esserci, finalmente,
dopo millenni metafisici di vita in potenza,
hai scavalcato, facciamo finta, le stelle,
le nubi, il cielo, gli uccelli e le galassie.
Era vano l’appello degli altri compagni lassù
a non abbandonare quell’eden di serenità
e a non sporcare di terra la tua anima.
Ma non ascoltasti i sospiri cosmici,
stanca di sbadigliare in attesa del tuo turno,
durante quell’appello lento e infinito
e del treno che non arrivava mai…
Chi sei, chi siamo, e perché chi lo sa;
prima niente, poi carne, poi di nuovo niente,
speranzosi soltanto di continuare ad avere
l’anima sporca di terra.
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con l'anima sporca di terra
RispondiEliminacammino fiera verso la fine
avanti
solo avanti si può andare
i sensi unici della fatica
mangio polvere e sale
e bevo il senso profondo di non mollare.
un saluto Ladynight ;)