martedì 12 giugno 2012

Una poesia salverà la terra?



Un uccello vola alto tra nuvole paffute,
sole gocciolante su prati sabbiosi e grigi;
e cadono a terra sogni e pezzi di illusioni,
mentre bimbi senza scarpe volteggiano nell’aria.

L’erba è un tappeto di gocce di rugiada,
il vento gioca a carte tra rami senza foglie;
il cielo è un nulla azzurro che smarrisce le sue lacrime…

Lampi di stanchezza tingono le strade vuote,
insetti agguerriti banchettano tra i sassi,
carni umane succulente sono un pasto tanto ghiotto,
scarti di pensieri annegano nel fiume.

E intanto la ragazza ha perso il braccialetto d’oro,
nessuno sa trovarlo, chissà se l’hanno rubato;
forse il ladro è un elfo dei vecchi boschi sacri…

Una guerra di formiche attorno a briciole di pane,
fette di salame spuntano tra labbra grasse,
rifiuti di cibarie distruggono i prati su cui piove piano,
le pieghe della sera pungono la malinconia.

Il fango invade i prati dell’infanzia
e un vecchio uomo in jeans sorride alla sventura
di aver perduto il suo passato…

L’erba verde è un letto sempre colmo di amarezze,
pioppi ormai stanchi e vecchi dormono lontani,
ragni e scarafaggi colti parlano di Marx,
poi la sera scende e il sole muore in mare.

Guerra sotterranea per pezzi di prosciutto,
un’ape senza cuore sperona una libellula;
un formicaio in lotta è un vulcano senza fuoco,
che bolle sotto terra, ma non si fa sentire.

E sudano i bambini correndo sulla spiaggia,
una fatina triste dà colpi alla corteccia
di alberi spettrali che nascondono parole…

Formiche rosse uccidono formiche nere
tra campi di velluto di una grigia primavera,
qualche uomo dorme ignaro del dolore
che l’universo ospita sotto la terra verde.

Un temporale timido ferisce il cielo rosso,
le stelle della notte rincorrono i pianeti
tra nubi grasse e tonde come cosce di ragazze…

Poi si spegne il giorno pieno di ferite,
i sogni son finiti su auto senza ruote;
si torna a casa traboccanti di illusioni,
mentre il mondo gira senza far rumore.

Così il tempo lento consuma le candele,
e il mago del futuro è rimasto senza trucchi,
soltanto una poesia, forse, salverà la terra…
forse…


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